sabato, maggio 06, 2006

Ho traslocato

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Vieni a vedere la nuova versione del blog su www.marketingdelvino.it - troverai link, risorse utili, l'area download e la sezione "Speciale tesi" per chi è alle prese con la tesi di laurea in marketing del vino.

venerdì, aprile 14, 2006

Conad per il vino

Ecco un estratto dalla presentazione di Giuseppe Ziliani, direttore della marca commerciale Conad, al convegno su Gdo e vino organizzato al Vinitaly la settimana scorsa.

Per quanto riguarda il vino, Conad basa la sua offerta partendo da una caratteristica ben definita della catena, e cioè il fatto che il core business è rappresentato dai punti vendita "di vicinato". In pratica il valore aggiunto sta nello stare sotto casa. Non è un caso quindi che Conad possa contare su 4 milioni di consumatori non occasionali, con una penetrazione del 20,3%, e una forte frequenza di acquisto (in media, circa una volta a settimana). Questi sono gli elementi che fanno di Conad la catena n. 2 in Italia dopo Coop, ma sono anche elementi che si riflettono sull'offerta di vino (il mercato del vino in Conad ha volumi che si aggirano attorno ai 30 milioni di litri).
In che modo? Grazie all'immagine di punto vendita sotto casa, Conad ha studiato un'offerta di vini che pone una grande attenzione ai vini della regione, andando a rappresentare il prodotto del territorio anche con aziende più piccole che magari non sarebbero in grado di generare i volumi di cui potrebbe avere bisogno la stessa catena su scala nazionale.

giovedì, aprile 13, 2006

Focus group di Coop sull'atteggiamento del consumatore nei confronti del vino

Segnalo qui alcune informazioni emerse durante il convegno su Gdo e vino che si è tenuto la settimana scorsa al Vinitaly. In particolare queste info sono estratte dalla presentazione del dr. Gargiulo della Coop sulla base di un focus group fatto da Coop a Bologna, Firenze, Milano, Verona e Roma. Da notare che i focus group non si limitavano ai clienti coop.

Quali sono i valori che il consumatore associa al vino?
Tra quelli principali: calore e atmosfera, naturalità, salubrità, tradizione, archetipicità (!!! caspita, ma qualcuno avrà detto proprio "archetipicità"?? ), tipicità regionale, varietà, articolazione, socialità, condivisione.

Quali sono i driver principali dell'attenzione?
Dall'analisi di Coop emerge che questi si possono suddividere in:
1. Fattori di base - contenitore, prezzo, colore
2. Fattori secondari - tipologia (fermi, frizzanti, buon corpo, medio corpo, ecc), denominazione, zona d'origine
3. Fattori specialistici - vitigno, annata, reputazione della cantina

Quali sono i caratteri principali dei canali di distribuzione retail nei confronti del vino emersi dai focus group?
Iper --> reparti e strutture recenti e curati; ampia gamma di prodotti; promozionalità e convenienza
Super --> reparti meno valorizzati e ricchi; prezzi abbastanza convenienti; gamma di prodotti limitata
Enoteca --> canale qualificato; shop experience; consulenza e consiglio; prezzi molto penalizzanti.

venerdì, marzo 31, 2006

Tesco punta sull'alto di gamma nel vino

Quando Tesco, la catena di distribuzione inglese, ci si mette, è una vera macchina da guerra. Dopo tutto sono loro che hanno per primi mostrato come si può sfruttare appieno le potenzialità delle carte fedeltà per pensare a promozioni che interessino davvero ai clienti.
Loro per primi hanno saputo elaborare i dati raccolti con le carte fedeltà per studiare attentamente il comportamento dei consumatori, di fronte a prodotti promozionati e non.
Partendo da questo presupposto, la loro scelta di sviluppare l'alto di gamma nei vini non può che destare interesse... A partire da aprile verranno introdotte 50 nuove referenze in una fascia di prezzo compresa tra 14 e 140 euro - con una grande prevalenza di etichette nella fascia 20-35.
Queste si aggiungeranno a una carta dei vini già molto ricca, che comprende 750 etichette.
Tra le nuove etichette pregiate, il Barolo Riserva 1999 di Michele Chiarlo.

Via Vitisphere

PS sono tornataaaaa!!!

sabato, febbraio 25, 2006

Vini cinesi al duty free - presto anche a Roma Fiumicino

Alcune etichette di vino cinese stanno per essere messe in vendita nei duty free dei principali aeroporti mondiali. Il progetto, che segue l'introduzione di alcolici cinesi in 20 aeroporti mondiali tra cui Roma, nasce all'indomani dell'accordo tra la Cognac Camus, leader mondiale nel canale duty free, e l'azienda vitivinicola cinese Dragon Seal (occhio, il sito è un po' lento) e riguarda le etichette che ricandono nel marchio Osmanthus wine.
Si prevede una distribuzione dei vini Osmanthus in 50 punti vendita su 4000, da qui a sei mesi.

Leggi la notizia originale su Vitisphere.

venerdì, gennaio 27, 2006

Vendite di vino: Gdo in crescita, pare, a volume. Ma è davvero interessante?

Secondo i dati forniti da Iri Infoscan, e pubblicati sul sito del Vinitaly, le vendite a volume nella grande distribuzione organizzata contano nel 2005 per oltre il 62% del mercato italiano, pari a oltre 5 milioni di ettolitri. Se a queste si aggiungono le vendite dei discount, si arriva al 75,4%. Putroppo, anche se nel comunicato stampa del Vinitaly si parla di crescita, non ho trovato nessun dato in merito alla crescita percentuale, cosa che è riuscita a depistare pure l'agenzia AGI dove si parlava di 62% di crescita... :)
62% sarà pure una bella percentuale, ma bisogna fare una bella distinzione con le quote a valore - non fornite nello specifico per la Gdo, ma solo per il canale enoteche, che raggiunge secondo la stessa fonte, il 6,5% a volume contro un ben più alto 16,5% a valore. Questa discrepanza tra quote a valore e a volume non è assolutamente una sorpresa, tanto più che i prezzi medi a bottiglia nella Gdo sono in diminuzione, passando dai 3 euro del 2004 ai 2,85 euro del 2005; al tempo stesso è chiaro a tutti che la ristoranzione e l'enoteca puntano a una distribuzione minore ma di prodotti più selezionati e quindi a prezzi più elevati (lasciamo stare qui il discorso dei ricarichi eccessivi). E' per questo che secondo me, dare solo le quote a volume e non a valore, non ha molto senso, tanto meno se non si fornisce un raffronto rispetto all'anno precedente.
A rigor di cronaca, anche se i dati non si possono certo confrontare in quanto calcolati diversamente, per rendersi comunque conto del rapporto tra quote a valore e volume, nel 2001, secondo elaborazioni di Nomisma in Italia il canale retail (che presumibilmente qui includeva anche le enoteche) contava per il 68,1%, quello horeca per il restante 31,9%. Ben diverso, il rapporto nelle vendite a valore, che attribuiva a entrambi il 50%.

Fonte AGI/Vinitaly
Foto di Jerry Holtaway

domenica, gennaio 15, 2006

Quebec: battibecchi sulle importazioni di vini

Traduco la notizia apparsa su Vitisphere.
Strano caso in Quebec dove la SAQ, il monopolio di stato per i vini e i superalcolici è accusato di aver invitato diversi suoi fornitori europei che fatturano in euro ad aumentare i loro prezzi all’ingrosso alfine di evitare un abbassamento dei prezzi al dettaglio dei loro prodotti.
In effetti un abbassamento dei prezzi provocato dall’aggiustamento del tasso di cambio con l’euro avrebbe una ripercussione sul giro d’affari della SAQ. Il caso, rivelato dal giornale del Quebec La Presse Affaires, ha fatto sussultare l’Associazione del Quebec degli agenti di vini, birre e superalcolici (AQAVBS), agenti che sono normalmente l’interfaccia tra i fornitori e la SAQ. Il presidente dell’associazione, Yves Michaud, ha reagito con comunicazione inviata al PDG [Presidente –Direttore Generale ndr] della SAQ: “Siamo stati informati che la SAQ ha adottato delle pratiche nei confronti dei fornitori ingiungendo questi ultimi ad alzare i lori prezzi all’origine. In diversi casi la SAQ avrebbe sollecitato alcuni suoi capi a un ribasso del 2,5% a suo beneficio in contropartita dell’aumento dei prezzi. Il consiglio mi ha pregato di comunicarvi che simili pratiche da una società dello Stato sono contrarie all’interesse pubblico e a quelli dei consumatori.”
Inoltre, il consiglio si interroga sulla legalità della procedura verbale adottata dalla SAQ con i fornitori in riferimento all’Ufficio federale della concorrenza (fissazione dei prezzi) e alle disposizioni del codice civile in materia commerciale.
Dal suo canto la SAQ afferma di non aver domandato questo aumento dei prezzi, come potrà essere confermato da alcuni fornitori... che hanno preferito mantenere l’anonimato.

Alcuni dati (fonte ICE su elaborazione dati ISTAT)
Il Canada è il quinto mercato di sbocco per le esportazioni dei vini italiani dietro a Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Svizzera. Le esportazioni, a valore, nel periodo gennaio-settembre 2005 erano pari a 111.699 migliaia di euro.

Nella foto una veduta di Montreal di Bryan Scott
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